Può presentarsi e parlarci della sua professione?
Mi chiamo Marie Manin e sono una chiropodista, una professione che prevede la consulenza ai pazienti sulle calzature, l'educazione terapeutica e la prevenzione.
Quali sono le diverse forme di piede?
Esistono diversi tipi di piede: piede piatto, piede piatto valgo, piede cavo, avampiede largo, piede triangolare, piede greco, piede quadrato, piede egiziano. Le scarpe antinfortunistiche Coverguard testate sono normalmente adatte a tutte le forme di piede perché sono generalmente larghe e con la punta arrotondata.
A cosa devo prestare attenzione quando scelgo una scarpa di sicurezza?
Innanzitutto, è necessario prestare attenzione alla rigidità della tomaia e alla rigidità della suola, per garantire che il piede si muova correttamente. Poi, bisogna scegliere in base all'uso: quanto supporto alla caviglia è necessario, quanta ammortizzazione è necessaria, ecc.
Ogni quanto tempo devo cambiare le scarpe antinfortunistiche?
Credo che sia meglio cambiare le scarpe antinfortunistiche una volta all'anno o ogni due anni per due motivi:
- l'interno della scarpa rischia di perdere le sue proprietà antimicotiche e antibatteriche. Spesso il contrafforte si danneggia e rischia di ferire chi lo indossa a lungo termine.
- anche i materiali esterni invecchiano rapidamente e perdono le loro proprietà, in particolare la flessibilità.
Se la scarpa viene cambiata ogni due anni, la soletta deve essere cambiata almeno una volta all'anno.
Qual è lo scopo delle solette?
Una delle funzioni principali della soletta è quella di fornire comfort. Le scarpe di sicurezza Coverguard che ho testato sono flessibili, realizzate in materiali sintetici e trattate con agenti antifungini e antibatterici.
La soletta può essere cambiata per mantenere le sue proprietà originali. Poiché i lavoratori hanno talvolta supporti specifici a seconda dell'attività svolta, la soletta si danneggia naturalmente in alcuni punti, soprattutto se ci sono problemi di appoggio del piede.
Quali rischi osserva tra i suoi pazienti che non indossano calzature adeguate?
Esistono due tipi di rischio:
- sulla pelle: unghie incarnite, calli, cheratodermia.
- rischi di podalgia (in parte entesopatia calcaneale dovuta alla rigidità della suola), tendinopatia, gonalgia, coxalgia, lombalgia e così via...
Se la postura di chi le indossa è disturbata dalla calzatura, può causare dolori multipli a diversi livelli.
Per quanto riguarda il comfort, come possiamo distinguere tra le credenze e i benefici reali?
Per quanto mi riguarda, le suole con memoria sono una finzione. Lo scopo delle calzature è quello di aiutare il paziente a stare in piedi, ma ritengo che le suole a memoria di forma favoriscano un appoggio scorretto e possano quindi esacerbare gli squilibri posturali. Potrebbero essere interessanti dal punto di vista del "riposo del corpo per un po'", ma sconsiglierei di indossarle in modo permanente.
In secondo luogo, le solette preformate con arco plantare o elementi correttivi (come un supporto retrocapitale) sembrano fornire un sostegno, ma in realtà non tutti i portatori ne hanno bisogno e possono anche disturbare la postura di chi le indossa.
Come si fa a sapere se la suola o la scarpa è adatta a chi la indossa?
Oggi abbiamo la fortuna di poter misurare il nostro lavoro con uno strumento di misurazione chiamato piattaforma stabilometrica. Questo ci permette di vedere come viene sostenuto il portatore, con o senza solette, e di visualizzare il centro di gravità. Nel nostro lavoro parliamo spesso di pazienti "anteriorizzati" o meno: sono normo-assiali rispetto alla propria postura?
Esiste anche il test posturodinamico, che mostra se ci sono disfunzioni a livello modale, lombare, dorsale e cervicale.
Infine, l'appoggio unipodale può anche essere un buon indicatore visivo, in quanto consente di osservare l'equilibrio dell'indossatore e di determinare se vi è una deviazione dell'arto inferiore o del tronco per compensare.